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L’amore matrimoniale non si spegne mai: la testimonianza di Lino Banfi

Lino Banfi è uno degli attori più popolari e amati della comicità italiana, che ha saputo cavalcare intere stagioni e dare vita a personaggi straordinari (l’allenatore Oronzo Canà, il commissario Lo Gatto, Nonno Libero ecc…), riuscendo spesso a strapparci più di una risata. Ha sempre saputo unire l’arguzia delle battute ad effetto con il maccheronico italiano delle sue origini pugliesi. Un uomo che, nonostante il successo, non ha mai avuto paura di mostrare anche il suo lato più fragile, ed esattamente in questo periodo ha voluto raccontare la sua storia con sua moglie Lucia, oggi affetta dalla sindrome dell’alzheimer. In un’intervista ha raccontato la sua vita e il rapporto con la sua sposa, con queste parole: “Io e Lucia avremmo potuto finalmente divertirci come ci meritiamo. Invece, purtroppo, si è ammalata. Fin dall’inizio, quando i miei colleghi si divertivano tra sesso e festini, io stavo a casa con le pantofole, con la moglie e i figli. A Lucia devo tutto. Mollò tutto per me, con il padre che voleva uccidermi, perché la portavo via. Facemmo la famosa “fujitina”: ci sposammo alle 6 del mattino in una sacrestia. Il matrimonio durò 5 minuti, uscendo da le promisi: alle nozze d’oro daremo una festa da principi. Così è stato, abbiamo festeggiato a Roma con principi veri che neanche conoscevo, ma avevo invitato pur di farla sorridere. Abbiamo passato insieme guai – i cravattari pagati 3 milioni per un piccolo prestito negli Anni 60 – e gioie. Non abbiamo mai fatto un viaggio all’estero o una crociera. Adesso che era arrivato il momento… Mi spiace non poterlo più fare“.

Ha anche aggiunto: “Ho lavorato con le più belle attrici europee, ma nei miei pensieri c’è sempre stata solo lei. Ho rifiutato di recente un ruolo che mi avrebbe portato in Germania perché le sarei dovuto restare tre mesi lontano. Mi sorride, mi riconosce e capisce bene qual è la sua condizione“. E poi ha chiuso con una frase densa di amore e tenerezza: “A volte mi chiede come farò quando lei non riuscirà più a riconoscermi… Io per tranquillizzarla le dico che è semplice: ci presenteremo un’altra volta“.

 

 

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