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Suor Chiara, ti sento sento ancora nella bellezza delle cose, negli istanti sospesi prima di buttarsi a capofitto nel mondo

Suor Chiara è arrivata nella mia vita come il dono di una grazia diretta. Non attraverso quei sentieri tortuosi che nostro Signore ama farci percorrere talvolta e che capiamo solo a cammino ultimato. No, è arrivata proprio decisa e determinata, un uragano. Un dono per cui ringraziare subito senza perdere tempo.

Mio padre era gravemente ammalato, chiesi delle preghiere e dall’altra parte del web comparse lei.. Non solo assicurò preghiere ma, inaspettatamente per me, dopo qualche giorno si rifece viva per chiedere notizie. Solo ora comprendo che tutto fu rapido perché avremmo avuto poco tempo, allora non mi chiesi nulla. Fu naturale cominciare a raccontarsi e nel giro di pochissimo, cominciammo a scriverci quotidianamente. La sua intelligente semplicità mi conquistò subito. Solo tre settimane dopo seppi del suo ruolo nella Congregazione. Mi sentii in imbarazzo e con spontaneità glielo feci sapere : “Ma allora sei così importante, mi fai sentire a disagio”, le dissi! Da allora abbiamo sempre riso tanto su questa battuta perché ovviamente la sua risposta fu ironica ed arguta e da allora la sua simpatia non mi abbandonò più.

Avrei voluto invecchiare con questa amica, abbiamo riso tanto insieme ma abbiamo saputo sostenerci con forza nelle difficoltà. Mi riconosceva di renderle molti momenti più sereni e divertenti, mi chiamava sorellina ma soprattutto pregava per me… Quale altra amicizia potrà donarmi tanto? Tornavo dal lavoro e le raccontavo di qualche piccolo imprevisto o guaio, oppure le confidavo un problema più serio, una tristezza o una difficoltà. E sempre la sua risposta era : “Ora ti porto in chiesa con me, racconterò al Signore la tua storia, pregherò perché ti aiuti” … Anche quando stava molto male e io chiedevo notizie, mi raccontava tutto ma non concludeva mai senza dire:” E tu? Come stai” ?

Da quando è mancata talvolta mi ritrovo a guardare il cellulare, mi si stringe il cuore a pensare di non vedere più comparire sullo schermo il suo nome. Oppure riguardo qualche scambio di battute su WhatsApp e magari ci rido ancora su.. Quando vedo gli asinelli o trovo una loro foto, d’istinto cerco di salvarla nel telefono, perché da quando avevo saputo che li amava molto, le conservavo tutte per inviargliele come piccolo regalo…ma è soprattutto quando dalla mia terrazza guardo il lago che la sento presente.

La sento nella Bellezza delle cose, negli istanti sospesi prima di buttarsi a capofitto nel mondo. La sento serena fra le braccia di quel ‘marito’ che io ho saputo criticare quando stava troppo male ma che lei sapeva avrebbe scelto quello che era giusto per lei. L’aspettava e Lui se l’è presa con sé. Non ha ragionato da manager oculato che non sacrificherebbe mai la sua punta di diamante, peraltro in giovane età… Ha ragionato da innamorato e l’ha voluta accanto.

E io che rifletto da piccolo essere umano, penso e ripenso all’ingiustizia di quanto è accaduto. E forse la mia Fede è piccola, forse semplicemente non so avere così tanto amore per poter capire. Suor Chiara, aiutami ad amare di più e comprendero’ il pieno significato del tuo ‘spiccare il volo verso il Cielo’ . Ti voglio bene Laura

Laura Bessi Zanetta

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