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A Roma non si può dire la verità neanche sull’aborto

C’è un buco enorme a Roma, e non sto parlando sull’asfalto delle strade della nostra città ma su quel palazzo di via Gregorio VII dove è stato rimosso un semplice manifesto pro vita, pro life, che per qualche giorno ha mandato un messaggio di speranza ma soprattutto  di verità.

Il vero male del nostro tempo è questo: non si può dire la verità.

Il vero buco è nei nostri cervelli: manca la verità!

Non si può dire che si nasce maschi e femmine, non si può dire che l’eutanasia è un omicidio, non si può dire che ognuno di noi a 11 settimane, in pancia alla mamma, aveva tutti gli organi presenti, un cuore ben pimpante e che se siamo qui noi è anche perché nostra madre non ci ha abortito.

Che cosa c’è di scientificamente errato in tutto questo? Che cosa c’è di offensivo in queste frasi? Che cosa ne penserebbero gli oltre cinque milioni di “assenti” a causa della legge 194?

Eppure quel manifesto è stato fatto rimuovere da gente che è viva, non è stata abortita.

Svegliamoci ad alzarci in piedi prima che rinchiudano nelle carceri

Come disse Ronald Reagan:”Noto che tutti quelli che sono a favore dell’aborto sono già nati”.

Io noto che quelli che hanno criticato e fatto rimuovere quell’innocuo manifesto sono già nati, a 11 settimane avevano tutti gli organi presenti ma il loro cuore, forse, è un po’ meno pimpante e sincero di allora.

manifesto-pro-vita

 

 

3 pensieri riguardo “A Roma non si può dire la verità neanche sull’aborto

  • Halina Soltys

    NON CI SONO PAROLE.
    NON SI PUO COMMENTARE.
    TRISTEZZA ASOLUTA.
    RIMARRA SOLO UN VUOTO NEI NOSTRI CUORI .
    UN VUOTO BUIO NELLA NOSTRA ANIMA.

    LA VITA UN DONO E’PREZIOSA.

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  • Anni di indrottinamento alla Bonino producono queste aberrazioni.

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  • Ma veramente c’è chi ancora crede che il diritto di aborto non sia un grande traguardo? Se desiderato, un figlio vivrà una vita decente ma se non desiderato, nato da stupro o incesto e poi abbandonato o maltrattato, metterlo al mondo lo stesso è da irresponsabili. Una vita non è un gioco. Voi credete di essere pro-vita ma in realtà lo siete meno di chi, con una mano sulla coscienza ha scelto per il bene di quella vita che se nata sarebbe stata destinata a soffrire. Parlate per il vostro utero, ognuno è libero di fare quello che vuole del proprio corpo, per l’aborto, per l’eutanasia, per il cambio di sesso.

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